Az. Agr. Icardi - Castiglione Tinella (CN)
Visitato 5 Giugno 2007
Nel corso di una vita professionale ci sono legami che nascono e che col passare del tempo vanno al di là del semplice rapporto lavorativo.
E’ il caso del legame di amicizia che mi lega alla famiglia Icardi.
Proprio da loro ho voluto iniziare questo lungo viaggio che porterà in giro il sottoscritto con il Viaggiatore Gourmet, a camminare tra i filari, a fotografare vigne e cantine, a documentare filosofie di produzione, a parlare di etichette e rendervi partecipi delle degustazioni lungo il nostro bellissimo stivale e presto anche all’estero.
Ma veniamo ai veri protagonisti di oggi, l’azienda Icardi è nata nel lontano 1914 a Castiglione Tinella in uno dei più bei siti, posti al confine tra il Monferrato e la Langa.
In foto da sinistra Enocentrico, Il Cavaliere, VG
La prima svolta qualitativa è stata data dal Cavaliere Pierino Icardi (cavaliere senza cavallo come si definisce lui), agli inizi degli anni ’60, quando decise di imbottigliare, con il proprio nome, i vini ottenuti dalla vinificazione delle uve di sua proprietà anziché venderlo “all’industria".
Ora il testimone è nelle mani dei figli
In Foto Claudio Icardi.
Claudio, enologo nonché “anima” dell’azienda, e dalla sorella Maria Grazia che si occupa della parte commerciale ma che passa gran parte del tempo in giro per il Mondo a intrattenere i rapporti con gli importatori esteri.
Le persone che aiutano Claudio in cantina sono Victor, Racha e Roberto, il figlio di Claudio Icardi , Ivan diventerà il Manager aziendale mentre l’enologo del “futuro” sarà Luca il figlio di Maria Grazia.
In ufficio insieme a Maria Grazia c’è Antonella che si occupa della parte amministrativa.
Gli ettari di proprietà sono in tutto 75 distribuiti su 9 comuni, per una produzione totale di circa 350.000 bottiglie.
Lo “stile” Icardi è conosciuto in tutto il Mondo per vini stilisticamente molto fruttati, di estrema finezza, pulizia ed eleganza, mentre in bocca risultano equilibrati fin dalla loro nascita , anche quelli più importanti, che possono essere già apprezzabili nel breve periodo.
Raggiungiamo l’azienda in una giornata piovosa, non male come primo giorno di collaborazione con VG. Ad accoglierci c’è Claudio Icardi, un vero e proprio “personaggio" , un tipo dinamico ed un vero campione di simpatia.
Poi ci raggiungerà anche Maria Grazia, commerciale e Manager dell'azienda.
Claudio ci accompagna a vedere i vigneti. Iniziamo dal “suo” vigneto-giardino che coltiva in biodinamica (argomento di successivo approfondimento) discutendo delle ultime e più recenti precipitazioni , ci rappresenta che da una parte hanno fatto bene perché sono state di supporto al terreno in evidente stato siccitoso, contribuendo a rallentare il processo di maturazione dell’uva già in fase decisamente avanzata, significandoci però che con questo clima vengono favoriti gli attacchi della peronospora.
Al di fuori di questo vigneto-giardino coltivato in biodinamica, ci viene garantito - che anche gli altri vigneti sono coltivati senza uso di sostanze chimiche.
Citando Icardi .. “La mia filosofia del fare vino, nasce dal vigneto. Penso che utilizzando fertilizzanti o concimi chimici, questi dal terreno nel nostro caso vanno al Tanaro, dal Tanaro al Po, dal Po all’Adriatico e gira e rigira ce li troviamo poi sempre da qualche altra parte"
"Abbiamo iniziato anche ad inerbire, perché nei primi 30 cm di terra avvengono tutte le trasformazioni e come potete vedere da quelle violette, queste sono degli indicatori di terreno sano"
"Questo lo faccio perché quando mangi delle verdure coltivate in una certa maniera e trovi un gusto diverso vuol dire che anche l’uva potrà produrre un vino con un gusto diverso!"
Oltretutto quest’anno abbiamo potato corto perché vogliamo arrivare a non fare più vendemmia verde in quanto credo che la potatura cosiddetta verde sia la correzione di un errore.
Nel frattempo entriamo in cantina e documentiamo:
In foto le Vasche di vinificazione.
La Barricaia.
La Sala Degustazione.
Mentre ci vengono preparate le bottiglie, facciamo un’ulteriore approfondimento.
EC "Claudio, Qual'è il tuo vino dove maggiormente ti riconosci ed il vino di altri che ti sarebbe piaciuto fare ?"
IC "Il vino aziendale dove maggiormente mi identifico è il Cascina Bricco del Sole, mentre il vino che avrei voluto fare io è lo Château Margaux del ’90"
In foto un momento della degustazione.
Si Parte con L'assaggio!
Piemonte Cortese Balera 2006
Vitigno: Cortese
Provenienza uve: Cascina Bricco del Sole Castagnole Lanze
Cascina San Lazzaro Castiglione Tinella
Vinificazione: in acciaio
Valutazione EC: 14/20
In enoteca : 5,50€
La balera era il luogo dove si andava a ballare. Vino dalle spiccate qualità di freschezza e fragranza di profumi , con chiusura sapida. Da apprezzare, per le sue doti, in gioventù.
Monferrato bianco Pafoj 2005
Vitigni: Chardonnay e Sauvignon
Provenienza uve: Cascina Bricco del Sole Castagnole Lanze
Vinchio
Vinificazione: breve periodo in barriques nuove per lo chardonnay, in acciaio per il sauvignon
Valutazione EC: 16,5/20 ALTISSIMO CETO
In enoteca : 15€
Una vera “bomba”, campione di struttura, coniuga potenza ed eleganza, colpisce già per il suo naso esplosivo di profumi. In bocca una spiccata alcolicità è sostenuta da una grande freschezza, con una chiusura “dolce” data da una grande morbidezza e da un residuo zuccherino non stucchevole.
Rispetto all’annata precedente è meno ricco ma dotato di una freschezza e da una bevibilità maggiore.
Piemonte Grignolino Bric du Su 2006
Vitigno: Grignolino
Provenienza uve: Cascina Bricco del Sole Castagnole Lanze
Vinificazione: in acciaio
Valutazione EC: 14,5/20
In enoteca : 8€
Bricco del Sole in dialetto piemontese, per non confonderlo con l’altro vino.
Claudio ha realizzato in questa annata un grignolino di “peso” e sostanza. Frutto in evidenza, va servito ad una temperatura fresca è ideale anche come vino “rosso da pesce”.
Dolcetto d’Alba Rousori 2006
Vitigno: Dolcetto
Provenienza uve: Collina Bricco Ausario in Treiso.
Vinificazione: in acciaio
Valutazione EC: 14,5/20
In enoteca : 8€
Prende il nome dal Bricco. Stesso discorso del Grignolino, peso e sostanza anche per questo Dolcetto ma che vuole restare un Dolcetto. Ovvero frutto, freschezza e grande bevibilità.
Barbera d’Alba Tabaren 2005
Vitigno: Barbera
Provenienza uve: Cascina Bricco del Sole e Collina Usasco in Castiglione Tinella.
Collina Moncucco in Monbercelli
Vinificazione: in acciaio
Maturazione: in barriques usate dalle altre barbere
Valutazione EC: 14,5/20
In enoteca : 7€
Dedicato a chi cerca la “semplicità”, il frutto, la freschezza e la grande facilità di beva in una bottiglia di Barbera.
Langhe rosso Nej 2005
Vitigno: Pinot Nero
Provenienza uve: Cascina Sterpone in Mango.
Vinificazione: in acciaio
Maturazione: in barriques nuove
Valutazione EC: 14/20
In enoteca : 14€
Nero in dialetto piemontese. Forse per la mia grande passione, dopo il nebbiolo, per questo vitigno ritengo che sia il vino meno interessante di Claudio. Comunque rappresenta un vino di grande godibilità.
Barbera d’Asti Nuj Suj 2003
Vitigno: Barbera
Provenienza uve: Vinchio.
Vinificazione: in acciaio
Maturazione: in barriques nuove
Valutazione EC: 16,5/20
In enoteca : 15€
Nuj Suj significa “noi siamo!” sull’etichetta sono raffigurate due fedi nuziali, sono quelle di Claudio e la sua ex moglie Ornella, ironia della sorte, si sono separati l’anno dopo della “creazione” di questo vino.
Il vino però è sempre uno “spettacolo” .
Rappresenta anch’esso, in pieno stile Icardi, la sintesi di frutto, pulizia, eleganza, struttura e “agilità” di beva. Il mezzo punto in più è dato dalla grande freschezza di frutto e la “grinta” in bocca nonostante sia nato da un’annata calda.
Langhe Nebbiolo Surisjvan 2003
Vitigno: Nebbiolo
Provenienza uve: Collina Ausario in Treiso.
Cascina Suris Starderi e Montubert in Neive.
Vinificazione: in acciaio
Maturazione: in barriques nuove
Valutazione EC: 15/20
In enoteca : 15€
Entriamo nella sfilata dei Nebbioli dell’azienda. Surisjvan significa Il sorriso di Ivan. Ivan è il figlio maschio nato dalla relazione tra Claudio e Ornella. Una volta esisteva anche un vino bianco chiamato Surissara, ovvero il sorriso di Sara, la secondogenita di Claudio e Ornella. Ma il Surissara non è più prodotto. “Infatti Sara”- dice Claudio- “è ancora arrabbiata adesso!
Comunque il Surisjvan è un grande nebbiolo nella sua semplicità, fragranza e freschezza.
Langhe Nebbiolo Pafoj 2003
Vitigno: Nebbiolo
Provenienza uve: Cascina Montubert e Collina Starderi in Neive.
Vinificazione: in acciaio
Maturazione: in barriques nuove
Valutazione EC: 16/20
In enoteca : 15€
Pafoj in dialetto piemontese vuol dire noi non siamo folli! Questo vino è nato nel ’96, una grandissima annata, e come sostiene Claudio mai più ripetuta, che alla fine della fermentazione presentava un incredibile profumo di lamponi, da lì la decisione di creare un vino, dalla struttura di un Barbaresco, ma di accorciare il periodo di maturazione in legno per preservare il “frutto” e di uscire l’anno successivo la vendemmia, come Langhe Nebbiolo anziché aspettare i “canonici” due anni del Barbaresco.
Condivido con Claudio il giudizio sul ’96 e difatti non è di certo da cercare in questo, pur buono ’03. Ci sono delle grandi aspettative sul ’04. Non ci resta che aspettare.
Barbaresco Montubert 2003
Vitigno: Nebbiolo
Provenienza uve: Montubert in Neive.
Vinificazione: in acciaio
Maturazione: in barriques nuove
Valutazione EC: 17,5/20
In enoteca : 26€
Ancora un figlio di annata calda, ma ancora un campione di struttura con freschezza di frutto, morbido ma con un tannino che graffia, grande sensazione pseudo-calorica in bocca ma sostenuto da una bella freschezza.
Barolo Parej 2001
Vitigno: Nebbiolo
Provenienza uve: La Morra e Serralunga d’Alba.
Vinificazione: in acciaio
Maturazione: in barriques nuove
Valutazione EC: 17/20
In enoteca : 35€
Claudio ha voluto "stappare" questa annata per farci capire il termine “Parej” che in dialetto piemontese significa “mi piace così”. IC “Io, per quanto riguarda il Barolo, non credo tanto nei “cru”, volevo creare un vino che coniugasse il frutto e l’eleganza dei Barolo di La Morra ma che avesse la struttura ed i tannini che si fanno sentire nei Barolo di Serralunga”.
In effetti il vino è così come lo ha descritto. Ma noi comunque preferiamo il frutto ed il tannino graffiante del Montubert.
Monferrato Rosso Cascina Bricco del Sole 2001
Vitigno: Nebbiolo, Barbera e Cabernet Sauvignon
Provenienza uve: Cascina Bricco del Sole in Castagnole Lanze.
Vinificazione: in acciaio
Maturazione: in barriques nuove separate per vitigno
Valutazione EC: 18/20 ALTISSIMO CETO
In enoteca : 22€
Non nascondo che il sottoscritto abbia un debole per questo vino insieme al Pafoj bianco, ma anche se il giudizio può sembrare un “po’ di parte”, devo confessare di averlo sottoposto anche ad altri “esperti” in degustazioni alla cieca con altri vini considerati top.
Resta comunque il fatto che a me piacerebbe vederlo nel complesso più “piemontese” e meno “internazionale” e quindi ambire ad un punteggio più alto.
Lo abbiamo assaggiato insieme all’annata 2000. Quest’ultimo aveva un “naso” più dolce ed in bocca era più morbido (voto EC 17,5/20). Ma il 2001 è sicuramente un’altra cosa, più “tutto” tanto da poter giustificare il mezzo punto in più. Posso confidarvi che presto vedrà la luce il ’04 e vi posso garantire che farà parlare di sé!.
Moscato d’Asti La Rosa Selvatica 2006
Vitigno: Moscato
Provenienza uve: Vigna Rosa Selvatica in Castiglione Tinella.
Vinificazione: in acciaio
Valutazione EC: 14,5/20
In enoteca : 8€
Dopo questa carrellata di vini rossi, un vino dolce. Un Moscato rinfrescante, dalle note di frutta matura ma non cotta, elegante e non volgare, dolce ma non stucchevole.
Altri vini prodotti dall’azienda, ma non degustati:
Barbera d’Alba Surì di Mù 2005
Piemonte Brachetto Surì Vigin 2006
(già esaurito!!!)
NOTE POSITIVE
-Sicuramente l’eleganza è la bevibilità dei vini. Al Ristorante le bottiglie di Icardi, difficilmente tornano indietro piene.
-Il team, una vera e propria squadra!
NOTE NEGATIVE
-E’ proprio lo stesso Claudio a dircelo:
“Nel futuro mancherà una presenza femminile in azienda, spero che questa sia rappresentata dalla compagna di mio figlio, perché mia figlia Sara anche se è ancora troppo piccola per prendere una decisione, non credo che mi seguirà in azienda.”
Chissà, magari riproporre il Surrissara (Vecchio prodotto Chardonnay "Sorriso di Sara") sarà sufficiente a farle tornare di nuovo il “sorriso”!
I Patron con la squadra di degustazione.
Altissimo Ceto per l’azienda, tutta la famiglia Icardi e tutto lo staff di cantina!
Az. Agr. ICARDI Via Balbi, 30
12053 Castiglione Tinella (CN)
Tel. 0141.855159 Fax. 0141.855416
icardivini@libero.it
Etichette: bricco del sole, claudio icardi, ivano antonini, pafoj, vini icardi
15 Commenti:
Ognuno ha i suoi gusti, ma a me i vini di Icardi non sono mai piaciuti. La foto della barricaia (ma quante ne hanno?) non ha fatto che confermare i miei sospetti. Uso del legno eccessivo, morbidezze in primo piano insieme alle note alcoliche e laccate.
Non ho avuto il piacere di camminare i vigneti, ma l'idea è che dispongano di una bella materia prima, ma troppo lavorata in cantina.
Concordo in parte col commento di cui sopra:troppa "postproduzione",eccesso di legno...Crediamo che il futuro sia dei vini più diretti.Condividiamo di Icardi la scelta bio. ed in particolare il 'no tillage' in vigna.Ci piacciono a tavola i suoi "rossi da pesce"(ottima definizione!)di pronta beva.Sul pack:buona la scelta dei nomi dialettali,meno l'iconografia in etichetta poco in sintonia con l'humus nominale.Forse nella recensione si voleva dire che "le bottiglie difficilmente tornano piene" dai tavoli... .
Due proposte per ENOcentrico:mettere in rilievo nella rece.dei vini anche l'aspetto pack (tipo di bottiglia,etichetta,ecc.)come si fa col tovagliato;dichiarare chiaramente il contenuto di solforosa con qualche accenno in più ai processi eno.utilizzati dal produttore.Sempre che l'ENOcentrico voglia essere un po' più eno-eccentrico rispetto ai suoi colleghi guidaioli...
Chiedo scusa per il "lapsus", era l'emozione della mia prima recensione!!!
Poi trovo comunque normale che ci siano persone con gusti diversi! Così come ci sono persone a cui piacciono alcuni ristoranti ed altri no, ci sono anche persone che amano certi vini invece di altri...
Ivano
Visito questa estate Italia (Venecia, Firenze, Lucca..) e desidero le informazioni sui ristoranti della vostra città. Potete aiutarli? Ristorante e trattoria abbastanza, a buon mercato e buon antipasti, pizza e pasta e cucina italiana classica.
Spiacente per il mio italiano difettoso.
Un caro saluto. Saluti da Barcellona.
Lluís Rey March
tiritinyam@hotmail.com
www.tiritinyam.blogspot.com
Caro Enocentrico,volevo sapere se sai se l'azienda usa lieviti selezionati e il quantitativo di solforosa utilizzato nei vari vini.
Penso che queste siano informazioni piu' importanti di un'eventuale commento sul pack......Comunque concordo con chi afferma che a volte si avverte una presenza "legnosa" eccessiva , personalmente prediligo vini che privilegiano la mineralita' alla morbidezza.
Buon lavoro
Lucien
I gusti son gusti, però io di barrique nuove non ne posso più, in particolare per i bianchi; in Piemonte poi mi pare che ci diano giù un po' troppo ultimamente.
Per Tiriti, ti posso dare qualche dritta solo in zona Cremona/Parma, fammi sapere se ti interessa.
Riccardo
Alcune altre informazioni potrebbero essere gradide es.:
- usano i lieviti selezionati ?
- quanta solforosa ?
Concordo con chi dice che forse c'e'un po'troppo legno personalmente preferisco vini meno morbidi e piu' minerali...
Buon lavoro
Lucien
enocentrico, leva la data dalle foto, non si può vedere...
Tutti i consigli sono ben accetti, soprattutto se costruttivi!
Andiamo in ordine...
-Alla "solforosa" ci avevo pensato ma c'è già un'autorevole rivista di settore che già lo fa' e a me non piace "copiare" le idee degli altri!
-OK per il pack!
-Sì al'uso dei lieviti selezionati
-Legno eccessivo? Mineralità? Vi invito ad assaggiare il suo Pafoj bianco...
-Per la data mi ha già "sculacciato" VG!
Grazie e attendo altri cazziatoni!
Ciauz.
Ivano
Pardon, con molta simpatia:ammazza EnoC.,se sono "cazziatoni" questi qua allora sei quasi permaloso come VGino che invece proprio mi sta sui...che non mi va'!Possibile che a VG piaccia uno così?VG hai finto fino ad esso se è vero il detto che chi si somiglia si piglia...Per me squadra da rivedere e quadrare,con VGino in panchina.Ripeto:con simpatia!
Nome de Plume
Si ai lieviti selezionati?
Nooo, che delusione! Coi lieviti selezionati si perde l'identita' di un terroir, se si lavora bene in vigna ed in cantina arriva un'uva sana non c'e' bisogno di inoculare, la fermentazione parte lo stesso ed abbiamo un vino figlio di quell'uva di quel vigneto e di quel millesimo.
Lucien
Lucien porta una luce nell'oscurità di certe cantine!Concordo con lui e qui non è mica questione di opinioni... .Solforosa:bevo solo chi la sa usare in modiche quantità(sono allergico);ma perchè caro EnoC. non affrontare la questione anche da qui,dal blog di VG per completezza d'informazione?Mica ti chiediamo di fare un doppione della guida che sai (ma a quale ti riferisci?)
Nome de plume 2.
Caro Nome de Plume. Chiedo scusa! Mi dispiace che tu abbia letto il mio commento in quel tono! Non era nelle mie intenzioni! Ho usato quei termini in maniera molto pacata usando anche un tono un po' ironico. La voce "permaloso" non rientra nel mio dizionario!
Nell'attesa di porre la domanda sull'utilizzo dei lieviti selezionati e la solforosa, agli enologi nelle prossime recensioni, ho lanciato una discussione sul forum, alla quale invito tutti voi a partecipare.
Enosaluti
il "vostro" EC
p.s. la rivista in questione è "Il mio vino".
Conosco i prodotti ( e non solo) questa cantina da diversi anni. Ho visitato più volte cantina e vigneti. I loro prodotti sono frutto di un grosso lavoro in vigna e hanno una materia prima di qualità, anche perchè si possono permettere di fare una grande scelta della materia prima. Ovviamene il lavoro in vigna deve seguire poi ad un grande lavoro in cantina per salvaguardare profumi e sapori ed aggiustarli opportunamente dove necessario. Posso confermare che ho assaggiato i prodotti "prima" che le barriques facessero il loro lavoro e Vi posso assicurare che stavamo già parlando di un prodotto di grande qualità. Non è loro stile mitigare un prodotto mediocre. E nei loro intenti creare "sempre" prodotti di elevata qualità dei profumi e dei gusti, mantenendo anche una certa continuità. Questo è possibile solo avendo le barriques come ausilio nel lavoro di cantina.
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