mercoledì, luglio 12, 2006

Ristorante ACANTO - Hotel Principe di Savoia - Milano (MI) - 5 Stelle Lusso


Provato a Pranzo Martedì 11 Luglio 2006

Aperto in questo Maggio 2006
Mi aveva incuriosito la "comunicazione" promozionale associata all'arrivo dello Chef Fabrizio Cadei e contavo passato il primo periodo di "assestamento" (due mesi) di provarlo...

Eccomi...dunque.

Fabrizio Cadei è il nome dell’Executive Chef dell’Hotel Principe di Savoia nel nuovo ristorante Acanto.
Originario di Bergamo, 38 anni, Cadei vanta un’esperienza a livello internazionale nell’ambito dell’innovazione e della ricerca della raffinatezza culinaria. Approda al Principe con un vastissimo background di “haute cuisine” maturato nei più prestigiosi ed esclusivi ristoranti ed alberghi del mondo. Il suo percorso inizia in Francia nel rinomato ristorante Lèon de Lyon, 2 stelle Michelin di Jean-Paul Lacombe, per poi trasferirsi presso l’Hyde Park di Londra, dove incontra per la prima volta Ezio Indiani. Trasferitosi nel ’94 all’Hotel Eden di Roma gestisce l’apertura del nuovo ristorante ottenendo, dopo solo un anno, la prestigiosa stella Michelin e il riconoscimento di ‘Miglior ristorante d’albergo in Italia’. Francia, Inghilterra e Australia sono stati per lui un’ottima scuola anche per l’organizzazione e la gestione dei grandi eventi.


Vista della sala dal mio tavolo...

Il nuovo ristorante Acanto dell’Hotel Principe di Savoia, è dotato di un ingresso indipendente rispetto all’entrata principale dell’albergo (lo trovate sulla destra, suonate e vi sarà aperto..).



Tavolo; Posateria Christofle, (bicchieri indefiniti)

Pane .. segnalo una focaccina davvero UNTA! ma ottima ...

Il servizio (base) niente uso di vassoi (nella logica stellata) ... quindi una dichiarazione chiara...
che la "stella" non interessa... svolto da ragazzi giovani educati, cordiali , professionali , ma privi evidentemente di esperienza, incredibile come i due "senior" della sala (45 - 50 anni) si limitavano ad osservare senza fare nulla... un classico di questi posti , dove la mancanza della mano del PADRONE si vede e si sente, ed ognuno prima pensa a NON sbagliare nel ruolo gerarchico che ricopre e poi pensa al cliente...

Menù
Qui trovate la CARTA Completa... per una vostra valutazione.

...per testare il ristorante se non è presente un "Degustazione" creativo dello Chef (come in questo caso) , decido per l'accoppiata nella più classica delle tradizioni milanesi (Risotto e Cotoletta) ... siamo a Milano.


Vino mi farò guidare al bicchiere ... ;

Il Mosnel Franciacorta Brut (aperitivo)
Curtefranca Rosso Cà del Bosco (Merlot-Cabernet) 2003 (main)
Moscato I Vignaioli di Santo Stefano (dessert)


Si Parte!



Entree
Mozzarella di bufala con verdurine
base ...base... (voto 5)



Risotto classico milanese zafferano e pistilli (pochi)
Troppo al dente , mantecatura non equilibrata
(voto 5,5)


Cotoletta "Milanese"
Decisamente asciutta, carne di buona qualità, insalatina in "bundle" già condita
e sostanzialmente "anonima"
(voto 6)


Foto cotoletta dettaglio


Semifreddo alle fragole di bosco e soffiato caldo al cioccolato
Semifreddo... definiamolo un "sasso" proveniente dalla cella frigorifera...
utile il "soffiato" nella funzione di scaldare il semifreddo ;-)
(voto 5,5)

Foto dolce dettaglio


Caffè e piccola pasticceria
Assortimento inesistente.. unica nota positiva le ciliege... gradite.
Caffè di qualità non adeguata al tenore del locale.
(voto 5)

Il Conto;
Riso Milanese 22€
Cotoletta 32€
Dessert 8€
Aperitivo 7,5€
Rosso 6,5€
Moscato 6€
Caffè 5€

Totale 87€


Note positive;
... per il momento NON riscontrate...


Note negative; (dettagli)
Per andare in bagno sono 5 minuti... si deve entrare in albergo passando da una porta di collegamento.. sempre affollata di curiosi.. si scende dalle scale e si fanno almeno altri 150 metri e poi il ritorno...
L'unica nota positiva.. "transitando" nelle salette dell'hotel nel vostro tragitto avrete la possibilità di "visionare" la "fauna" locale.. che merita sicuramente il viaggio ;-)

Apro qui un approfondimento sui mancini... (mi è venuto in mente quando mi hanno "lanciato" sul tavolo il Caffè uno spunto di riflessione per chi effettua il servizio in tavola...in genere...
al Miramonti (altro pianeta) ad esempio ci stanno attenti... quando portate la tazzina del Caffè un occhio al ricordo (basta avere un minimo spirito di osservazione) se il vostro ospite è mancino... è un segnale di attenzione semplice ma sicuramente gradito.

Conclusioni;
Il classico Ristorante annesso al "super mega" Hotel di Lusso, che lavora con chi ci "inciampa" per caso.. o per necessità.
Rapporto qualità prezzo INESISTENTE.

Davvero peccato che uno Chef con il background indicato venga preso a responsabile ... in verità non credo proprio che centri nulla... (di qua mi risulta recentemente sia già passata e scappata...;-) Paola Budel... ) avrà studiato ed impostato il menù... ma nel pranzo di ieri gli "stagisti" regnavano sovrani ;-)

Un vero peccato...


Adios! ;-)

Ristorante ACANTO
C/O
Hotel Principe di Savoia - MILANO 5 stelle lusso
Piazza della Repubblica 17, 20124
Milan, Italy
Tel: +39 02 62301

Sito del Ristorante;
http://www.hotelprincipedisavoia.com/restaurants_bars/acanto.html

12 Commenti:

At 2:50 PM, Blogger Sigrid said...

ma, non ho capito, questo è il ristorante dove lavorava la budel o ce n'è un'altro, di ristorante, nello stesso albergo??

 
At 5:35 PM, Anonymous Anonimo said...

è lo stesso

 
At 6:17 PM, Blogger ViaggiatoreGourmet said...

Si come dice happycook era proprio lo stesso..

Ciao.

 
At 1:40 PM, Anonymous Anonimo said...

Sono stata all'Acanto e ho mangiato benissimo. E mi risulta difficilmente a Mi. Visto che ti piacciono i voti il mio é più che sufficiente. IO sono una critica gastronomica, e sono una di quelli che ritiene che il gusto non sia affatto soggettivo, sono pagata per il mio palato.Ritengo che tu abbia sbagliato a scegliere quei piatti. Il mio maialino croccante era assolutamente perfetto, i tagliolini limone e scampi commovente. Ti dò ragione invece per il bagno, e in partge per il servizio.
Con simpatia.
Roberta Schira

 
At 3:13 PM, Blogger ViaggiatoreGourmet said...

Gentile Roberta,

Posso aver sbagliato a scegliere i piatti.. colpa mia, ma per avere un livello di confronto, mi piace a Milano mangiare quello che di assolutamente tipico si può trovare... Risotto Zafferano e Cotoletta.. ti garantisco che da Andrea Berton Trussardi Alla Scala, si vede che lo Chef ha portato il suo contributo..anche su questi due piatti (base) all' Acanto no.. e non metto assolutamente in dubbio che gli altri piatti siano di un altro "livello" da quello che mi dici.

Ti ringrazio per il tuo contributo.

Un Salutone.

 
At 3:26 PM, Anonymous Anonimo said...

'viaggiatore g',qui il bagno è lontano (non so se valga il viaggio...), ma quel che è peggio è che ad esser lontana è la qualità che c'era prima (leggi"Galleria"con la Paola Budel in cucina).Lo chef è in gabbia:rinchiuso in un ristorante 'di'un hotel e non libero in un ristorante 'in' un hotel ( leggi "La Pergola" in Hilton in Rome e in Milan il "Teatro" 'nel' e non 'del' Four Season...Però,sinceramente,non ci vado da un bel pò e tutto scorre soprattutto in simili luoghi/gestioni ).Non commentiamo oltre (gestione da congestione),in attesa di sperabili sviluppi...

 
At 4:45 PM, Anonymous Anonimo said...

PS.strano commento quello di Roberta (palato pagato per far critica):ma la 'ritica enogastronomica'( Veronelli docet...) non insegna che se un menù è buono lo è su tutta la linea e non a seconda di ciò che si sceglie ? Mah... Detto per inciso:il 'viaggiatore g' mi piace perchè pone al centro dell'attenzione un punto di vista "ricezionista" (come direbbe un critico d'arte...)!Poi si può condividerne o meno il punto di vista,l'opinione,ma quando dietro le opinioni c'è una buona idea (alias altissimo Ceto),allora il confronto non potrà che essere aperto e costruttivo!

 
At 9:29 PM, Anonymous Anonimo said...

Sono dell'avviso che un ristorante inserito nell'"area" di un albergo simile abbia molta difficoltà ad essere giudicato in competizione con un ristorante che invece gode di vita propria. Non sei dell'avviso che le scale di valore dovrebbero essere diverse?
Beppe M.

 
At 12:18 PM, Anonymous Anonimo said...

Sono stato domenica sera a cena al ristorante Acanto (anche in seguito alla tua recensione che mi ha incuriosito..). Sono anche io un amante della buona cucina e mi definisco assai esigente per quanto riguarda il servizio e l'attenzione al dettaglio. Durante la cena ho potuto riscontrare una qualità delle pietanze molto alta, accompagnata da un servizio premuroso ma mai invadente. Insomma mi sono sentito coccolato al punto giusto, il tutto in un'atmosfera calorosa e piacevolissima! Il ristorante Acanto è per me un'oasi di pace, di eleganza e di amore per l'alta gastronomia... lo consiglio volentieri!

 
At 2:19 PM, Anonymous Anonimo said...

Come avete ragione tu e medaglia...

Camilla

 
At 10:50 AM, Blogger barbara said...

gentilissimi lettori enogastronomi e appassionati sono la titolare di un ristorante di cui anche la chef e devo sottolineare che anche e soprattutto in piatto come il risotto alla milanese si vede la mano "giusta" ( anche se ci sono due linee di pensiero chi lo desidera all'onda e mantecato come si preferisce da vent'anni circa a questa parte e chi lo preferisce piu asciutto come si usava dalla fine dell'ottocwento a tutti gli anni cinquanta, così come nella cotoletta alla milanese che deve essere rigorosamente di vitello e cotta al rosa e nel burro. Ritengo che la sciatteria renda mediocre e insignifcante anche la piu nobile delle nostre ricette regionali cos+ come l'originalità a tutti i costi faccia facilmente inciampare nell'eccentricità fine a se stessa. Spero di incontrarvi anche da me quando sarò abbastanza conosciuta e tra una portata e l'altra parleremo amabilmente invitando chi si avvicina ai fornelli di conoscere la chimica e di non dimenticare il significato del poeticissimo gesto di nutrire e "ristorare" i nostri simili. Grazie Barbara

 
At 5:47 PM, Anonymous Anonimo said...

Cara Roberta Schira
non capisco cosa significa scegliere un piatto giusto o sbagliato visto che in carta dovrebbe finire solo quello che dopo prove e riprove viene al top(questo almeno nei ristoranti di alberghi di lusso) e poi visto i prezzi anche un minimo di rispetto per i palati ci vorrebbe.
Non esiste che in un ristorante si debba andare a fortuna per poter essere soddisfatti.Io, cuciniere e ristoratore visto che coi miei piatti ci metto la faccia cerco sempre di non rimetterci il c..cliente. Mi addolora che ti paghino per il palato...AFFINARSI GENTE...AFFINARSI!!!
Paolo Arrigoni

 

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